La bromelina (o bromelaina) è un estratto del gambo dell’ananas, che contiene vari enzimi proteolitici, solo parzialmente caratterizzati dal punto di vista biochimico.
Utilizzata in terapia medica già dagli anni ’50, alla bromelina sono attribuite numerose proprietà terapeutiche, soprattutto la sua azione antinfiammatoria e antiedematosa, mediata dall’attività inibitoria verso alcuni composti proinfiammatori.
Questa azione dipende in parte dall’attività proteolitica della bromelina, ma anche da altre azioni. Ad esempio, mentre i classici FANS inibiscono la ciclossigenasi, bloccando la sintesi di prostaglandine, la Bromelina incrementa la produzione di prostaglandine ad attività antiinfiammatoria a discapito di quelle ad attività pro-infiammatoria.
Questo meccanismo d’azione della bromelina è sinergico con quello dei FANS, di cui ne potenzia degli effetti antiinfiammatori.
La Bromelina è indicata nel trattamento di diversi traumi sportivi come nel caso di traumi diretti (contusioni) e traumi indiretti (contratture, stiramenti e strappi).
Pressochè scevro da effetti collaterali, per cui il medico si può sentire abbastanza tranquillo nel prescriverla, ha tuttavia un’importante controindicazione: questi integratori non si devono prescrivere a pazienti in TAO (Terapia Anticoagulante Orale) con warfarin o acenocumarolo e a pazienti in terapia con Eparina a Basso Peso Molecolare (EBPM).
Nell’uomo la Bromelina si è dimostrata capace di:
- controllare gli edemi post-traumatici;
- controllare gli stati infiammatori locali;
- favorire il riassorbimento degli stravasi ematici (ecchimosi).
La sicurezza d’impiego della Bromelina rispetto ad altri farmaci antinfiammatori deriva dalla differenza del suo meccanismo d’azione.